Codice della Crisi d’impresa: le nuove norme partiranno dal 16 Maggio 2022 (D.L. 5/8/21).

In data 5 Agosto 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che introduce:

  • misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale,
  • misure urgenti in materia di giustizia.

Il Decreto Legge prevede quattro ordini di intervento:

  • Si stabilisce il rinvio al 16 maggio 2022 dell’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa, per adeguarne gli istituti alla direttiva 2019/1023.
  • Si introduce l’istituto della “composizione negoziata della crisi”, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà finalizzato al loro risanamento.

Si tratta di un percorso di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza.
Si accede tramite una piattaforma telematica.
All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente e munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori necessarie per il risanamento dell’impresa.

  1. Si modifica la legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi.
  2. Si stabilisce il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta, per sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa.

In attesa che venga pubblicato il Decreto Legge, le imprese saranno affidate ad un professionista esperto capace di aiutarle per il risanamento.
La composizione agevolata dovrebbe essere operativa da novembre 2021.
Inoltre, sarà centrale il ruolo delle Camere di Commercio, presso le quali sarà istituita una piattaforma con parametri di allerta utili ad aiutare l’imprenditore a valutare il grado di difficoltà in corso evitando il dissesto, e sarà centrale il ruolo dei professionisti, quali dottori commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro, dei quali si terrà un elenco da cui attingere per seguire le imprese in difficoltà.
Nell’elenco, tenuto dalla CCII, potranno essere inserite anche figure manageriali con esperienza di ristrutturazione non iscritte ad Albi.