I ritardi dei pagamenti in Europa
I ritardi nei pagamenti in Europa, in particolare B2B sono un problema che l’Unione Europea cerca di combattere attraverso normative e regolamenti.
L’attuale direttiva UE sui ritardi di pagamento (Direttiva 2011/7/UE) prevede un termine massimo di 60 giorni per il pagamento delle fatture, con alcune eccezioni.
Tuttavia, un nuovo regolamento è in fase di approvazione per ridurre i ritardi e garantire pagamenti più tempestivi.L’analisi è stata effettuata su 26 Paesi europei con riferimento anno 2024.

Per quanto riguarda l’Italia nel 2024 ci troviamo  al 16° posto in Europa con il 45,1% di pagamenti alla scadenza che ci porta ad un miglioramento di due posizioni rispetto al 2023.
È invece in aumento il numero di aziende in Italia che hanno registrato ritardi gravi (oltre i 90 giorni) nei pagamenti, con una percentuale che passa dal 3,4% nel 2023 al 4,4% nel 2024.

EUROPA
L’andamento positivo dei pagamenti alla scadenza in Italia è però molto distante dalle nazioni più virtuose, vediamo infatti che ci sono Paesi nei quali la puntualità nei pagamenti è quasi totale:

  1. Danimarca al primo posto con il 94,2% di pagamenti alla scadenza
  2. Polonia al secondo posto con l’87,5%
  3. Paesi Bassi al terzo postocon l’80,2%

Ottima posizione anche per l’Ungheria con un 73,6% di pagatori puntuali, ma con un forte aggravio dei ritardi gravi.
La Svezia, da sempre tra le economie più virtuose in Europa  evidenzia una flessione: la quota di pagatori puntuali scende dal 58,6% al 55,9%, con un incremento del 50% nei ritardi, seppur contenuti in termini assoluti (0,3%).
La Slovenia registra una performance del 51,5% di pagatori puntuali.
Da segnalare anche il caso della Germania, che per la prima volta mostra segnali di fragilità, con un aumento significativo (+37,5%) delle imprese che pagano con oltre 90 giorni di ritardo.
Agli ultimi posti troviamo invece la Bulgaria (con il 19,1%), il Portogallo (con il 18,7%) ein ultima posizione la Romania (con solo il 12%).
Tra i Paesi che hanno registrato buoni incrementi nella puntualità dei pagamenti troviamo l’ Irlanda e il Regno Unito, anche se è la Grecia che mostra il miglioramento più rilevante con una crescita del 5,1%.
Il Belgio è il paese con la quota più elevata di ritardi gravi (2,4%).

L’Italia guadagna posizioni in classifica anche nel ranking internazionale, dove si posiziona al 24° posto (su 38 Paesi considerati), rispetto 28° della scorsa edizione.

PAESI EXTRA UE
Le performance generali delle principali economie mondiali presentano un rallentamento nell’incremento  dei pagamenti puntuali con un sostanziale aumento dei ritardi gravi.
In controtendenza  la Cina  che sta  lentamente  migliorando  le performance nella puntualità di pagamento e fa degnare un -5% nei ritardi gravi

Nord America
USA: i pagatori puntuali rappresentano il 58,9% del totale, mentre i ritardi gravi sono aumentati dell’11,5% rispetto all’anno precedente.
Canada:  rispetto al 2023, ha registrato un incremento del 47,4% nei ritardi gravi.
Tuttavia, nello stesso periodo, i pagatori puntuali sono aumentati del 23,1%.
Messico: i pagamenti alla scadenza decrescono del 18,9% e raggiungono il 36,4%.

Asia
le Filippine si contraddistinguono per la maggiore quota di pagamenti puntuali con l’81,4% e i ritardi gravi raggiungono il 6,9% delle aziende (-44,8% rispetto al 2023).
Taiwan registra un decremento significativo delle aziende che pagano in ritardo grave (-33,3% rispetto al 2023).
Israele presenta il 2,8% nella classe di pagamento con grave ritardo, con un peggioramento rispetto al 2023 (+3,7%).
India mostra un miglioramento sul fronte dei pagamenti puntuali con il 58,5% del totale (+23,4% rispetto al 2023).
Tailandia registra un decremento significativo delle aziende che pagano in ritardo grave (0,7% del totale).

Oceania
Nuova Zelanda mostra una performance positiva con oltre l’83% di pagatori puntuali.
Australia migliora del 6,5% rispetto all’anno precedente.
In relazione ai pagamenti con oltre 90 giorni di ritardo, l’Australia (0,9%) risulta più virtuosa della Nuova Zelanda (2,3%).

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